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Biografia di Marcel Proust

Scrittore

Marcel Proust

Marcel Proust nacque a Parigi nel 1871. La sua famiglia apparteneva all'alta borghesia parigina. Il padre, Adrien Proust, era dottore in medicina, la madre Jeanne Weil, di origine ebraica, era una donna di eccezionale intelletto, raffinata e appassionata di musica e letteratura.
Marcel Proust visse un'infanzia serena, trascorsa prevalentemente a Parigi da cui si allontanava solamente per brevi periodi di vacanza a Illiers, presso parenti paterni. Da questi luoghi tranquilli ne traeva beneficio anche la sua salute molto fragile e già affaticata da problemi respiratori.
A undici anni si iscrisse al Liceo di Condorcet, dove affrontò gli studi con buoni risultati e dai quali emerse il suo talento intellettuale; in questo periodo svolse le mansioni di redattore nella rivista scolastica “Revue Lilas”.
Nel 1889, compiuti gli studi liceali, volle partire per il servizio militare come volontario.

Nel 1890 Marcel si iscrisse alla Facoltà di Diritto della Sorbona e alla Scuola di Scienze politiche. Nel corso delle sue esperienze mondane, Marcel Proust imparò a guardare con occhio critico la realtà sociale in cui era immerso, analizzò virtù e bassezze umane, osservò intelligenze luminose e stupidità abissali, debolezze comprensibili e viltà ingiustificabili, traendone spunti per la scrittura dei primi racconti dai quale prese inizio la sua attività letteraria. Nel 1892 divenne collaboratore della rivista “Le Banquest” fondata da un gruppo di amici, tra cui J. Bizet, D. Halévy, R. Dreyfus e L. Blum. Sulle pagine di questa rivista pubblicò schizzi di vita mondana, articoli critici sugli avvenimenti parigini e alcune novelle.

Nel 1894 portò a compimento il suo primo libro dal titolo “I piaceri e i giorni”, una raccolta di saggi, racconti e poesie, pubblicata nel 1896 con la prefazione dell'importante letterato parigino Anatole France. Nel 1895 Marcel iniziò il suo primo romanzo a cui lavorò per cinque anni, ma che, dopo averne scritto circa un migliaio di pagine, insoddisfatto lasciò incompiuto. Venne pubblicato postumo col titolo “Jean Santeuil”.
La sua vita privata spesso dava adito a commenti e indiscrezioni in merito alla sua omosessualità.
L'attività di pungente critico di letteratura e costume gli aveva ormai procurato notorietà e prestigio, e Marcel, sempre più ricercato e presente nei salotti mondani della capitale francese, prese a organizzare ricevimenti con grande prodigalità e raffinatezza anche nella sua casa.

La sua passione per l'architettura e l'arte favorì il suo incontro con le opere dell'illustre critico d'arte inglese John Ruskin, a cui dedicherà molto studio e approfondimento per portare a compimento le traduzione in francese di due sue importanti opere “La Bibbia d'Amiens” e “Sesamo e i gigli”, traduzioni pubblicate rispettivamente nel 1904 e nel 1906. L'interesse per le teorie estetiche ruskiniane lo portarono in visita fra il 1900 e il 1906 alle numerose cattedrali francesi, fra le quali quelle di Bourges e di Amiens, e altre in Belgio e in Olanda. Soggiornò anche a Venezia con la madre, sempre alla ricerca di opere descritte dallo scrittore inglese.
Alla fine del novembre 1903 morì il padre di Marcel, e nel settembre 1905 morì anche la madre. Furono due lutti che incisero profondamente nella vita dello scrittore, particolarmente legato ai genitori con i quali aveva sempre convissuto. In particolare con la morte della madre Marcel perdeva la figura e l'affetto più importante della sua vita. Passò alcuni mesi in solitudine poi decise di recarsi nella clinica del Dott. Sollers a Boulogne-sur-Seine per trascorrervi sei settimane di cure contro l'asma, aggravatasi nel corso degli anni.



Alla fine del 1906 si trasferì a Boulevard Hussmann al n.102, in un appartamento di proprietà di una zia.
Pur nel peggiorare delle sue condizioni di salute - l'asma si era ormai cronicizzata e anche l'insonnia turbava sovente le sue notti - Marcel non rinunciò ad organizzare ancora importanti ricevimenti in onore di amici, critici e musicisti.
Nell'estate del 1909 Marcel iniziò la scrittura della sua prestigiosa opera, la “Recherche”, ripartita in sette volumi. Gli furono di prezioso aiuto nella conduzione della casa la fedele domestica Céleste e il marito Odillon Albaret, già suo autista.

Nell'agosto del 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, alla quale Marcel non vi prese parte a causa della sua malattia.
Nella sua casa di Parigi, da cui si allontanava solamente per brevi visite ad alcuni ospedali dove erano in cura amici feriti nella guerra, Marcel continuò a lavorare alla sua opera, nella quale dedicò numerose, intense pagine su quella grande tragedia mondiale. Dopo la pubblicazione a spese dell'autore del primo volume “Dalla parte di Swann” (1913) - nessuno infatti, nemmeno fra i suoi amici intellettuali, comprese all'inizio l'importanza dell'opera - seguì il secondo volume, “All'ombra delle fanciulle in fiore” (1919), che ottenne un successo maggiore del primo e a cui venne assegnato il “Premio Goncourt” nello stesso anno.
All'inizio del 1919 trovò un nuovo appartamento in Rue Hamelin al n° 44. La vita sociale di Marcel, prima così ricca, andò sempre più riducendosi ad un numero molto ristretto di amici, divenendo sempre più segregata e solitaria, tutta dedita alla scrittura dei successivi volumi pubblicati con puntuale regolarità: il terzo “I Guermantes” (1920), il quarto “Sodoma e Gomorra” (1921).

La fama di Proust aveva ormai raggiunto il vertice, ma lo scrittore, che sentiva l'esaurirsi delle proprie energie vitali, in una lotta accanita contro il tempo per poter portare a compimento il grande disegno del romanzo da lui progettato, costringeva il suo fisico a continui stress: veronal e oppio per dormire, caffeina e adrenalina per fronteggiare le fatiche. Enorme fu il suo sollievo quando riuscì finalmente a porre la parola fine al settimo manoscritto.
Gli ultimi volumi: il quinto “La Prigioniera”, il sesto “La fuggitiva”, il settimo “Il tempo ritrovato”, vennero pubblicati postumi rispettivamente nel 1923, 1925 e 1927.

Nell'ottobre del 1922 venne colpito da bronchite e congestione polmonare, ma rifiutò le cure del medico. Anche il fratello Robert giunto a fargli visita non riuscì a convincerlo a farsi ricoverare in clinica. Le condizioni di salute peggiorarono e Marcel Proust morì nel pomeriggio del 18 novembre 1922 nella sua abitazione di Parigi. La sua salma fu sepolta nel grande cimitero parigino del Père-Lachaise, accanto ai genitori.

Frasi Celebri di Marcel Proust

Amore:
È una sventura non essere amati; ma è un affronto non esserlo più.
Cristianesimo:
I veri paradisi sono i paradisi perduti.
Abitudine:
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.

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Data creazione biografia: 27 ottobre 2005
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