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Biografia di Max Jacob

Poeta, pittore, scrittore e critico

Max Jacob

Nato a Quimper il 12 luglio 1876 , fu personaggio di spicco nella bohème letteraria dell'inizio di secolo. Amico di Picasso, di Apollinaire e dei cubisti, ebbe il suo primo successo con Saint Matorel (1911), un romanzo autobiografico. Con La costa (1911), una raccolta di canti bretoni, rivelò la sua ricca vena poetica. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo nel 1914. Lasciata nel 1921 Paris, si ritirò nei pressi del convento in rovina di Saint-Benoît-sur-Loire, dove scrisse e disegnò. Dopo un periodo di viaggi in Italia Spagna Bretagna, rientrò per qual che tempo a Paris. Tornato a Saint-Benoît, nel 1944 fu catturato dai tedeschi e internato nel campo di concentramento di Drancy . Nella sua scrittura, caratterizzata da un singolare virtuosismo verbale, si mescolano realismo e fantasia, humour e mistici smo. Tra le sue altre opere sono da ricordare: Il bussolotto per dadi ( 1917), raccolta di prose poetiche che ispirò i surrealisti. Il laboratorio centrale (1921), I penitenti in costume rosa (1925), Ultime poesie in versi e in prosa (1945), Meditazioni religiose (1945).Morì nel campo di concentramento di Drancy il 5 marzo 1944.

Frasi Celebri di Max Jacob

Arte:
Quando si arriva al punto di imbrogliare per la bellezza, si è diventati artisti.
Amore:
Le amicizie non sono spiegabili e non bisogna spiegarle se non si vuole ucciderle.
Vecchiaia:
Un vecchio non ha più vizi, sono i vizi che hanno lui.

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Data creazione biografia: 1 gennaio 1970
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